Terravecchia

Il nucleo maggiore occupa ancora l'antico abitato, il quartiere di terra vecchia, situato nella parte nord-orientale della città, sporgente sul mare. Un cumulo di piccole case, intersecate da stretti viottoli, che suggerisce ancora al nostalgico osservatore vaghe reminiscenze nautiche e barbaresche della storica Ortona marinara.
Il quartiere, si può dire, è il regno dei pescatori, un'appendice ascendente del quartiere portuale; in esso vivono le famiglie dei marinai, dei pescivendoli, degli armatori, i quali ultimi, pur assurti a più alto livello sociale, conservano la stoffa e il carattere dell'originario lavoratore del mare. E' un quartiere che serba immutate le sue caratteristiche tradizionali, molto differenziato dalle altre parti del paese occupato da ceti e classi in moderno miscuglio. Il quartiere è limitato e contornato da storici monumenti medioevali o comunque antichi, quasi per difenderne gelosamente la indiscutibile primitività.
Ne costituisce l'accesso immediato la chiesa cattedrale edificata nel 1127 con a fianco la storica torre dell'orologio del 1255, oggi interamente ricostruite dopo la totale distruzione subìta durante l'ultima guerra. Il limite nord-orientale è costituito dal famoso Castello Aragonese, di cui si conosce l'opera di riedificazione curata nel 1452 al tempo di Alfonso di Aragona. Il quartiere è tagliato in due parti da una lunga strada moderna, proseguimento del corso principale, ma talmente incorporata dai costumi e dagli usi dei suoi abitanti. La parte più massiccia e più affollata è quella orientale che dall'oscuro groviglio dell'interno si estende, man mano illuminandosi, fino al lato ridente che guarda il mare.Il cuore dell'abitato, oscuro e silenzioso, ha un nome significativo: pescatore, ed è formato da una piazzetta, modesto spazio quadrato fra piccole case appiccicate l'una all'altra, e da una breve e decrepita scala affogata nel buio, mediante la quale si sbuca nel viale orientale all'aperto respiro del mare.
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