Questo pericolo era già stato indicato e in quest’ottica e proprio per evitare la perdita di un patrimonio storico e tradizionale, la Regione Abruzzo emanò la legge n°33/1994, nella quale definisce i trabocchi "beni culturali primari" e considera da preservare "anche il loro intorno, compreso il tratto di mare che concorre a formare il quadro d’insieme". Il comparire delle palme, fa intuire che è da ricalibrare la traiettoria della valorizzazione, che incida nella cultura dell’intervento che possa indicare, dove ri-costruire, come ri-costruire, quali usi compatibili ecc. Il tema si presenta affascinante, e al limite del confronto tra tradizione e innovazione, senza obbligare il trabocco a piegarsi alle necessità "contemporanee" della solidità , della geometria edilizia. Il rischio è la banalizzazione e la perdita di competitività di tutto il territorio.