Monumenti

Castello Aragonese

Il Castello Aragonese, posto ai margini nord-orientali dell’abitato di Ortona, in una posizione spettacolare a strapiombo sul mare, ha una origine quattrocentesca (1452), legata alla dominazione aragonese in territorio abruzzese. Aveva originariamente pianta a forma trapezoidale e quattro torri cilindriche angolari. Dopo la frana del 1946 ne rimangono in  piedi solo tre. Il Castello Aragonese era una struttura militare di difesa  e le aperture nelle pareti denotano gli spazi per le cannoniere ed altre bocche da fuoco. Rimasto in condizioni di abbandono dopo la seconda guerra mondiale ha avuto un ottimo lavoro di consolidamento e restauro, a partire dal 2001, da parte della Sovrintendenza per i Beni Architettonici dell’Aquila.
Nella prima metà del XV secolo venne costruita la cinta muraria ancora visibile in parte, ad opera del condottiero Giacomo Caldora. Durante il XV secolo la città ha vissuto una stagione di lotte con la vicina città di Lanciano, terminata nel 1427 con un lodo pacificatore.
Il 30 giugno 1447, a causa delle rivalità tra Alfonso d'Aragona e la Repubblica di Venezia, Ortona fu invasa dai veneziani che distrussero porto, magazzini e arsenale navale senza però riuscire a penetrare nella cinta muraria. A questo periodo risale quindi la costruzione del castello aragonese, in parte franato e in parte distrutto dalle guerre, ma recentemente restaurato. Il progetto del castello aragonese è attribuibile a Francesco di Giorgio Martini che nello stesso periodo ho operato nel vicino Montefeltro. I rapporti con Venezia furono altalenanti, essendo Ortona a volte vicina a questa, a volte preferendo stabilire rapporti con la Repubblica di Ragusa, in Dalmazia.

Palazzo Corvo

Il palazzo prende il nome dalla famiglia Corvo di Sulmona che si trapiantò ad Ortona agli albori del XVII secolo. In questo fabbricato, la cui struttura conventuale originaria, datata all’incirca alla fine del XVI, è ospitato il Museo Nazionale d’Abruzzo-Archivio "Francesco Paolo Tosti", con la collezione che ripercorre la storia musicale dell’Abruzzo attraverso manoscritti e partiture di vari artisti , tra cui Gaetano Braga, Primo Riccitelli e Bonaventura Barattelli.
Il Museo Musicale fu inaugurato il 9 aprile 1994 principalmente per rendere visibile il patrimonio relativo a Francesco Paolo Tosti. Si tratta del primo museo dedicato alla musica in regione  ed uno dei pochi d’Italia. Su 24 musei italiani  ce ne sono solo quattro nel mezzogiorno ed uno di questi si trova ad Ortona.

Teatro Vittoria, oggi Teatro Tosti

Sull’area un tempo di proprietà del convento di Santa Caterina, nel 1929, fu realizzato il Teatro Vittoria oggi rinominato "TOSTI" in omaggio al nostro grande compositore e signore di tutte le melodie. Il Teatro Vittoria fu inaugurato il 20 febbraio del 1930. Fu ideato, progettato e finanziato dall’ingegnere ortonese Tommaso Pincione notissimo per le sue realizzazioni in Cina ed in Abruzzo. Si chiamo Vittoria in omaggio alla moglie dell’ingegnere Pincione che si chiamava, per  l’appunto, Vittoria. Da sempre di proprietà privata è stato acquistato e restaurato dal Comune ed è stato nuovamente inaugurato nel gennaio 2006.
Il Teatro Tosti con la sua armoniosa ed artistica facciata neoclassica e la magnifica architettura interna è un gioiello di gusto ed eleganza. A fronte del Teatro si trova il monumento di Giuseppe Massari a F.P. Tosti. Il compositore è circondato da eleganti fanciulle, incarnazione delle grazie delle sue melodie.

Palazzo Farnese

Il Palazzo Farnese di Ortona (Palazzo Ducale) fa risalire le sue origini al 1583 quando Margherita D’Austria, duchessa  Di Parma e  figlia di Carlo V imperatore chiese a suo cognato il Cardinale Farnese di farle costruire una residenza invernale ad Ortona. Il Palazzo diventato proprietà pubblica negli anni sessanta-settanta è stato restaurato e per la parte salvatasi da una terribile frana è stato riportato agli antichi splendori. Recentemente il Comune ha creato l’Istituzione Palazzo Farnese per tornare ad esporre le opere di Basilio, Tommaso e Michele Cascella.

Cimitero Militare Canadese di Ortona

Il fiume Moro fu teatro di una delle più lunghe e cruente battaglie durante il periodo della liberazione dell’Italia dal Nazifascismo. La frazione di San Donato, che domina la Valle del Moro fu scelta per realizzare il Moro River Canadian War Cemetery, il cimitero militare canadese di Ortona. Nel Cimitero sono raccolte le spoglie di oltre 1700 soldati del Commonwealth Britannico, in massima parte Canadesi morti nel dicembre 1943 e nei primi mesi del 1944 durante la battaglia del fiume Moro e successivamente la battaglia per la liberazione di Ortona. Ortona contribuì con circa 1700 morti civili all’olocausto della nostra, fino ad allora, ridente cittadina e fu insignita della medaglia d’oro al valor civile. Ortona fu anche denominata la piccola Stalingrado, per il tipo di guerriglia urbana che vi si sperimentò combattendo casa per casa, come nella più famosa Stalingrado sovietica. Oggi quegli anni bui possono essere rivissuti visitando il MUBA (Museo della Battaglia) che ricrea il clima di dolore e sacrificio nonché di inutilità di quegli anni di guerra.
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