I Trabocchi

La costa della Provincia di Chieti, tra i Comuni di Ortona e Vasto, che si estende per una lunghezza di circa 70 Km, è anche nota come la Costa dei Trabocchi, per la presenza della tipica costruzione presente sulle punte degli scogli: il Trabocco.

Come sono costruiti

I trabocchi non sono altro che un’estensione della terra ferma verso il mare, un prolungamento per pescare senza essere in mare, utilizzando un sistema strutturale fatto di passerelle, piattaforme, antenne, binari ferroviari, tiranti in ferro, corde e reti.
L’articolazione spaziale è il frutto di secolari modifiche, necessarie per adeguare la macchina alle continue esigenze della pesca e pur trattandosi di un insieme rudimentale di pali di legno collegati da tiranti, è indice di grande ingegno autocostruttivo, che tiene conto della statica e dinamica della fisica. A dispetto di un aspetto instabile e fragile, in realtà, se sottoposte ad una saggia manutenzione, al contrario sono delle solide strutture fatte per resistere ai flutti del mare grazie anche alla prevalenza degli spazi vuoti, che permettono di non opporsi alle violenze del mare.
Prima della realizzazione della Ferrovia Adriatica, i materiali erano solo di legno scegliendo con cura il legno di quercia o di leccio (alberi più resistenti agli agenti atmosferici) per le travi e il legno di ornello e carpino (più leggeri e facili da lavorare) per fabbricare i cunei da conficcare nella roccia per saldare tutta la struttura agli scogli.  In particolare, la natura arenacea delle falesie teatine, consentiva un diffuso utilizzo del castagno che si completava con le corde, necessarie per i nodi tra i diversi elementi.
Queste strutture avevano necessità di una continua e sfiancante manutenzione, per la deteriorabilità del castagno a contatto diretto con l’acqua salina e le sconnessioni derivanti dallo sfilamento dei cunei battuti per garantire l’incastro del palo nello scoglio.
La realizzazione della linea ferroviaria, ha introdotto materiali di cui i traboccanti hanno intuito le potenzialità per migliorare le proprie strutture. Nello scoglio, proveniente dal disfacimento delle falesie con caratteri di miscela di arenaria e conglomerati, venivano fissati i binari ferroviari al posto del castagno, garantendo un notevole allungamento delle fasi di manutenzione/sostituzione. Al posto dei cunei di fissaggio è stato introdotto il cemento Portland, che ha garantito una risposta migliore alle sollecitazioni del mare. Ancorato al binario e facente funzione di palo, diventano utilizzata l’acacia che le ferrovie hanno introdotto per garantire la stabilità dei versanti. Questa essenza del nord America, consentiva una durabilità ultradecennale. La struttura del trabocco comincia a cambiare, diventa più leggera, più ardita, i componenti più esili. La ferrovia porta anche piastre, bulloni, dadi, riparelle, chiavarde, materiale d'uso corrente per la manutenzione della linea ferrata.

I trabocchi, comunque hanno continuato a utilizzare materiale di recupero, vecchi pali di fondazione, pali per linee telefoniche e telegrafiche per gli orizzontamenti, stabilizzati da fili di ferro.
Intorno al trabocco si svilupperanno anche feste, riti e tradizioni come quella di tagliare e preparare il legname da impiegare nel trabocco stesso esclusivamente nella fase lunare calante di agosto.

Le parti strutturali

La passerella

Collega la piattaforma con la terraferma e la sua lunghezza e forma varia a seconda della morfologia del luogo e della profondità del mare ritenuta ideale per la migliore pescosità. Nel tempo ha subito evoluzioni dal palo singolo alla croce di Sant’Andrea, ma sempre supportata da un sistema strutturale verticale costituito da binari di recupero fissati nella roccia, cui vengono agganciati elementi in legno di acacia.  Il sistema orizzontale, costituito dal pali di pino/abete, su cui si fissano le tavolette di identico materiale, che consente l’accesso al trabocco con più facilità.

La piattaforma

E' un impalcato, in genere, rettangolare formato di tavole di legno in media di 40 mq, retto da un sistema strutturale verticale identico a quello della passerella, a cui si agganciano numerosi pali orizzontali in legno di pino o abete.

L’argano rotante

Costituito da due pali in legno incrociati, posti ad un metro circa da terra,  comanda la rete durante la pesca.

Il casotto

E' un piccolo vano con tetto ad una o due falde, che serviva da ricovero per il traboccante.

I pennoni

Sono pali verticali, che sono utilizzati per sostenere il sistema delle antenne e ridistribuire le tensioni strutturali, soprattutto durante la fase di ritiro della rete di pesca, a tutta la piattaforma. Si suddividono in frontali e posteriori.

Antenne e antennine

Sono due pali leggeri in abete che, grazie a carrucole poste sulle estremità, permettono il movimento delle corde di Vendle che sostengono gli angoli superiori della rete, predisposta e adagiata sul fondo del mare. Le antennine sono invece legate con fil di ferro ai montanti e sostengono tramite carrucole gli estremi inferiori della rete.
I tiranti sorreggono i pennoni tramite ganci e confluiscono in un unico punto di forza detto condittone, un palo molto resistente fissato negli scogli, non troppo distante dalla piattaforma. Freni da mare che servono a permettere la pesca anche in presenza di corrente marina e pali lignei orizzontali ed obliqui con funzione di controvento completano la struttura.

Dove venivano costruiti

La scelta del luogo era spesso condizionata dalla valutazione del più probabile percorso del pesce, condizionato dalle correnti, e spesso questa costruzione assumeva connotati di sperimentazione sul posto, che prevedeva anche  lo smontaggio di tutta l’opera e il suo spostamento in un altro posto. Nella costa dei trabocchi, le macchine da pesca sono di due tipi: di scoglio e di molo. Il secondo tipo si differenzia da quello di scoglio esclusivamente per la mancanza della lunga passerella, essendo appoggiati direttamente sul porto.
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