1943: Ortona e la seconda Guerra Mondiale in Abruzzo

"Il 20 dicembre 1943 le truppe canadesi raggiunsero i confini di Ortona a Mare, ma solo tre giorni dopo il Natale e a seguito di un terribile combattimento, la città fu liberata dai nemici. Fu la prima grande battaglia per le vie di un centro abitato, e da essa imparammo molto"

La Battaglia di Ortona

Quella che era chiamata la "linea Gustav" correva da Ortona e dalla costa Adriatica fino a Cassino tagliando l’Italia in due, e rappresentava una barriera naturale, un ostacolo per le truppe alleate che volevano prendere la capitale. La Prima Divisione Cavalleria canadese entrò nel territorio abruzzese attraversando i fiumi Trigno e Sangro e conquistò il ponte sul fiume Moro per garantirsi facile accesso a Ortona. Nonostante l’intento fosse di risparmiare la città facendola divenire un avamposto canadese e un centro amministrativo e di ristoro per le truppe, giunti a Ortona, i combattimenti si rivelarono più duri del previsto, sia dal punto di vista fisico che morale. A seguito di una tremenda battaglia, combattuta corpo a corpo, casa a casa, 1400 soldati canadesi persero la vita.
La Seconda Brigata Cavalleria corse allora in soccorso dei compagni riuscendo a cacciare i tedeschi, ma la durezza dello scontro - per la prima volta così ravvicinato tra i due schieramenti - valsero a Ortona la designazione di "piccola Stalingrado".
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